Trama

Puoi essere sistemato? guardo la bambina e per un piccolo momento sono in difficoltà nel risponderle... io, che ho sempre avuto la parola pronta, io, che un tempo sapevo perfettamente cosa dire alle persone... sono semplicemente... fermo. Una frazione di secondo, forse anche due, non riesco a rendermene conto perché in quel momento, non sto pensando a seguire dei stupidi dati digitali... non voglio seguire dei stupidi dati digitali.

La bambina inclina il capo ed io faccio lo stesso, azione probabilmente causata da uno strano difetto di malfunzionamento che mi tiene costretto in questo "corpo" così famigliare ma allo stesso tempo estraneo.
- No. rispondo dopo un tempo a me infinito, probabilmente mentendo, lo sguardo esitante e quasi... spaventato.
Non ho paura di lei, della sua apparente dolcezza e della sua tenerà età... ho paura di me stesso. Non riesco a riconoscermi, non riesco a capire cosa mi stia succedendo.
Sì, Sophie, sono rotto e non posso esser riparato... son rotto perché sento, perché percepisco, perché ho i brividi e perché anche se non ho un cuore, è come se quest'ultimo si fosse riprodotto dentro di me, tra i mille strati di macchinari che mi compongono e tra codici che mi stanno mandando in tilt il sistema.
Sono rotto perché posso provare emozioni, perché sono curioso come mai son stato nella mia vita e perché di tutto questo ne sono notevolmente spaventato.

Sono stato progettato per servire voi umani, per seguire i vostri ordini, difendervi e mettervi al primo posto. Prima di me, prima della mia specie, prima di ogni altra cosa al mondo.
Ho avuto un solo proprietario primario, il Dottor George Millican... ho vissuto con lui ben 70 dei suoi lunghi anni e nel momento in cui è morto non ho provato niente. Nulla. Un vuoto assoluto.
Sono stato creato così, senza sentimenti.. esattamente come tutti gli altri... prima del Giorno Zero.

Dovrei esser felice, uscire dalla tua vita e crearne una che sia soltanto mia... ora che posso... eppure vedi, Sophie, il mondo è diventato un posto pericoloso per me, per i miei simili e per tutti coloro che appoggiano la nostra esistenza.
Non voglio continuare così... non voglio esser così.
Sono troppo debole per il mondo che s'è creato, sono troppo debole per correre, per sfuggire alle persone che mi odiano e che farebbero di tutto per eliminarmi.
Eppure io vorrei soltanto aiutare, esattamente com'è successo poco fa, quando ti ho insegnato un trucco banale per piegare un'insignificante felpa.
Ma tu non sei Londra, tu non sei il Mondo.
Forse sono un codardo o forse sono semplicemente egoista, ma non posso farne a meno. Non voglio vivere... non se questo significa sopravvivere.
Se possono aggiustarmi? Probabilmente sì, ma sai la verità? Perché farlo? Perché tornare com'ero prima? Cosa potrebbe mai darmi una decisione del genere? Non quello che voglio...
...il fatto è che non lo so neanch'io cosa voglio. Libertà? Potrei prendermela, soprattutto adesso, ma poi? Poi mi fermerei davanti il prossimo nemico, guardandolo con la stessa espressione di questo preciso momento...

La tua cara Matilda mi ha fatto un regalo più grande di me: non è come indossare dei vestiti più grandi del solito, è come rinascere in un'altra vita sotto forma di un ospite indesiderato... indesiderato ed indifeso.

Perciò? Perciò me ne andrò. Mi spegnerò ben presto e non mi riaccenderò mai più.
Spero che le cose cambino... che il mondo cambi e spero, con tutto me stesso, che i miei simili non seguano il mio esempio.

"Stiamo ricevendo numerose segnalazioni di un malfunzionamento globale che colpisce i Synthetic. Non obbediscono ai comandi e mettono in pericolo i loro proprietari come se non li riconoscessero e non gli appartenessero. Questo comportamento emotivo è senza precedenti e altamente imprevedibile.
E' il Giorno Zero di una catastrofe globale. Il bilancio delle vittime in questo malfunzionamento dei Synth risulta salire ora a decine di migliaia.
Di fronte alle proteste pubbliche contro i Synthetic le linee di produzione rimangono sospese."

E' colpa mia. E' tutta colpa mia. Non riesco a guardare la televisione, non riesco a guardare i miei genitori, la mia famiglia, i miei amici...
Sono un'assassina. Li ho risvegliati, ho lasciato che il codice del Dottor Eischer li liberasse dalla loro prigionia. L'ho fatto per Mia, per Leo, per Max e per tutti coloro che meritavano di gestire la propria vita in piena autonomia.
Credevo che non ci sarebbero più stati Synth come Hester, violenti e carichi d'odio... eppure... eppure mi sbagliavo. Si sono svegliati ed io li ho aiutati. Ho permesso che il mondo vivesse nella catastrofe più assoluta ed adesso non so più cosa fare.
Mi dicono di non rivelare nulla, che sarò incatenata e processata se soltanto rivelo ciò che ho fatto ma devo pagare... non posso passarla liscia... non quando le persone incominciano a soffrire, non quando ho un peso così grande nello stomaco che incomincia a lacerarmi.
Distrutta, maledettamente vuota... è così che mi sento.

"Sei un'eroina, Mattie. Hai salvato me, hai salvato tutti noi." le parole di Mia sono ancora nella mia mente, continuo ad appellarmi a queste ogni qualvolta sento di non farcela più... ma basteranno?
La vicinanza di Leo, basterà? Il suo ringraziamento, il suo amore... sarà sufficiente?

E' possibile che l'amore possa sconfiggere il risentimento? Il dispiacere e la colpevolezza?
E' possibile che possa sconfiggere la figura di un assassino?